"Ipotesi corpo"
di Enzo Campi
Edizioni Smasher
pagg. 57
€ 10.00
Attraverso questo libro l'autore Enzo Campi ci porta nel mondo della poesia dove tutto è unito.
Tutto sembra viaggiare con i se e i ma, tra supposizioni ed intenzioni.
Leggendo i versi si incappa in varie figure onomatopeiche in cui il corpo funge da protagonista ed allo stesso tempo da scenografia.
L'amore, il bisogno, le voglie, i desideri coincidono con quell'io intrinseco che si sprigiona nell'ansia della solitudine.
La drammaticità viene evidenziata da un susseguirsi di ipotesi che partono da un io interiore per poi dipanarsi in un proseguo esteriore.
Un libro in cui la poesia è la vera anima, da leggersi con attenzione per comprenderne ogni piccolo passaggio.
Recensione di Sara Rota
grazie Sara per la breve, ma significativa recensione che evidenzia alcuni aspetti di un'opera dove la parola d'ordine viaggia sui binari dell'eccedenza di senso.
RispondiEliminaEnzo Campi
grazie a te per l'opportunità :)
RispondiEliminaripeto... un libro da leggersi con attenzione per recepirne ogni particolare :)
Penso, Enzo, che la brava ospite, Sara, sia riuscita in poche parole a sintetizzare il fulcro del poema.
RispondiEliminaLa scena, non più statica, si muove assieme al protagonista in quanto, nonostante lo smembramento attraverso l'ipotesi, è scena stessa!
L'ipotesi, perno su cui ruota il fulcro, è la stessa che riassembla la scena in un unica dimensione: la corporeità a largo raggio che annette in se ogni forma di sensorialità per assorbimento.
Sebastiano
Complimenti a Sara Rota per questa sintesi, a suo modo intensamente analitica, della poesia di Enzo Campi.
RispondiEliminaTrovo assai valido il discorso inerente alla presenza nella poesia di Campi di figure onomatopeiche, esse danno l'idea dell'intimo rapporto, fra le varie componenti sensoriali. Molti accorgimenti retorici sono infatti usati dal poeta per tale motivo. Se proprio il corpo è divenuto ipotesi, allora anche l'ipotetico si riveste mirabilmente di una sua concretezza, fatta di aggettivazione scelta, analogie iperboliche e sinestesie di un'acuta e struggente bellezza. Marzia Alunni
ehi grazie per i numerosi commenti... fa sempre piacere essere apprezzati per i lproprio lavoro (seppur il mio sia modesto)
RispondiEliminaAncora grazie :)
Sara